Era il 1999 e ciò che conoscevo non era altro che il mio primo bodyboard acquistato a Roma e le uniche onde che surfavo erano quelle poche che si rompevano davanti al mio stabilimento sul litorale.
In inverno amavo gurdarli dal marciapiede che sovrastava la costa. Erano proprio forti e sapevo che un giorno sarei stato li anch'io. Era il 1999 ed erano meno di sei. Un giorno come tanti incrocio uno di loro e volendo o nolendo con tutti i sacrifici che si sono avvicendati ho iniziato (vero Cri'?).
Di quei tempi ricordo i freddi inverni del 2000 e le mareggiate. Il freddo che ha plasmato molti di noi. I silenzi assordanti interrotti da quel rumore del labbro dell'onda che si stacca con quel vento di terra freddo che ti assale alla spalle. E ricordo chi ci ha creduto con me in quel periodo. Ho pensato parecchio a queste persone ultimamente. C'era un credo fortissimo dettato dall'amicizia che andava al di là del surf. C'era lo spirito. Si lo spirito.
E con il tempo tutto passa, si avvicendano le stagioni, maturano i frutti e cadono dalla pianta madre. E inesorabilmente qualcosa più forte del surf evolve, muta, e cambia volto.
Ricordo quando eravamo davvero pochi in acqua e a volte il silenzio rischiava di farci venire la paura, specie quando si era soli. Ora invece quanto apprezzo quella misticità. E mentre il 2005 sta per terminare la sabbia all'interno della clessidra i contadini iniziano a fare la resa sull'anno di raccoltà. Nel contempo oggi vi scrivo mentre è terminata un'altra session tra risa e schiamazzi. Sono passati circa sei anni è la situazione è peggiorata tanto. Nello schema dell'evoluzione si dovrebbe migliorare ma la cosa dal punto di vista del surf non è proprio così. Anche oggi si è dovuto lottare tanto per guadagnarsi qualche picco di tanto in tanto, quando non si trovava qulcuno giù o non si sentivano urla di precedenze inesistenti. Prima ci si scambiavano consigli, idee ora invece sono tutti 'tecnicissimi' e non azzardarti mai a dire la tua. Ricordo quando la mattina alle 6 iniziava la raffica di sms da scambiarci a catena per trovarci tutti insieme a mare. Questo è solo un ricordo e ci si scambiano convenienze gratuite. Per la persona che ora scrive, oggi uscire a mare è diventato quasi un'epopea. Il sottoscritto soffre di una lussazione alla spalla che lo rende non più sicuro come un tempo e non lo auguro a nessuno di trovarsi in questa situazione. Le persone nemmeno non si rendono conto di quanti sacrifici e dolori in termini sanitari costa uscire in acqua. E a volte torni a casa triste perchè in acqua si era in troppi a dividere set senza almeno una specie di turnazione. Il fatto è che oggi è tutto dovuto! Quando ho iniziato io ci si prendeva solo lo scarto, si facevano tante domande e si era umili. Tanto umili e questo ci ha portato ad essere quello che si è ora.. .
Alcuni che erano con me ora li vedi saltuariamente. Ma loro non hanno mai smesso. Con tutto questo non voglio fare certo il pesantone o prediche( non sono il tipo e di certo le prediche le lascio agli addetti) ma voglio dire che non c'è più quello spirito di una volta. Forse dobbiamo ancora tanto imparare dagli altri Paesi. Ho visto che ci sono persone che alle 6 del mattino sono già in acqua sole in reef da brivido. Forse domani sarò così freesurfersof fortune. Niente da condividere perchè la condivisione è fatta di scambio e ove questo viene a mancare risulta meno il rispetto e lo Spirito. Senza Spirito siamo nuvole che vagano. Forse non capisco proprio un bel niente sul surf. Forse non era nemmeno il caso di estrernare qualcosa di già così tangibile da costituire fenomeno di massa che dilaga. Forse alla domanda' lo fai il surf tu, ci sai fare?', io risponderei ridendo 'no, non c'è pericolo io sono l'uomo delle pulizie. Ci vediamo'.
Con coerenza e passione.
Many thanks: alla ballotta che ha sfidato la notte Dario A., Valerio G., Kristian A.; Massimo R. del Sun cyty ringrazio per la fiducia accordatami a suo tempo. Grazie.
In Spirituality.
Sandro 'tortona' Maiorano-2005
|